Vaccino Sputnik bloccato in Brasile. Burioni: “il problema sembra grave”

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Sputnik burioni

Sputnik Burioni – L’agenzia nazionale per la vigilanza sanitaria del Brasile, l’Anvisa, ha respinto la richiesta di alcuni stati brasiliani di utilizzare il vaccino anti Covid russo Sputnik V. Anche il virologo italiano Roberto Burioni ha lanciato l’allarme sul vaccino russo Sputnik. “Il problema di Sputnik sembra essere grave” ha spiegato su Twitter. 

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Sputnik Burioni su Twitter: “è pericoloso”

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Aleggiano ombre di mistero intorno al vaccino anti Covid russo Sputnik. Partendo dalla mancata documentazione da parte della Russia, sono state identificate delle particelle virali, gli adenovirus, ancora in grado di replicarsi. Quest’ultima scoperta ha fatto si che l’Agenzia brasiliana bloccasse l’arrivo e di conseguenza la somministrazione del vaccino. Il governo russo nega l’esistenza di queste particelle sostenendo che le autorità brasiliane hanno fatto una scelta non basata su evidenze scientifiche.

A sostegno della tesi sulla presenza di adenovirus pericolosi per la salute umana c’è il virologo italiano Roberto Burioni. L’esperto ha spiegato su Twitter che: “Il vaccino dovrebbe essere costituito da virus incapace di replicarsi, mentre tutti i campioni analizzati in Brasile contenevano virus in grado di replicarsi. Non stupisce la bocciatura all’unanimità“. Burioni ha inserito nel post un articolo di un sito brasiliano. Nell’articolo si spiega perché il governo brasiliano abbia rifiutato Sputnik.

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Sputnik Burioni: cosa sono gli adenovirus

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Tutti i vaccini anti Covid, e di conseguenza anche Sputnik V, utilizzano un particolare tipo di virus chiamato “adenovirus”. Questo trasporta nell’organismo il materiale genetico di SARS-CoV-2, in questo modo il sistema immunitario lo riconosce senza dovere affrontare un’infezione vera e propria con tutti i rischi che ne conseguono. Nel vaccino russo sono utilizzati gli adenovirus Ad26 e Ad5, essi provocano infezioni respiratorie ma molto lievi. In casi particolari però possono essere rischiosi per questo vengono inattivati. I virus inattivati mantengono la loro capacità di penetrare nelle cellule, ma sono poi incapaci di riprodursi.

Secondo gli ultimi test sembrerebbe il contrario. La capacità di replicarsi dell’adenovirus è stata riscontrata in tutti i lotti del vaccino Sputnik V ricevuti. Secondo Derek Lowe, chimico farmaceutico, il dato emerso riguardo all’adenovirus in grado di replicarsi non causerebbe grossi problemi ma costituisce un rischio inutile, soprattutto in una vaccinazione su larghissima scala. “Quello che è emerso dall’analisi dell’ente brasiliano mette in discussione l’intero processo di produzione e controllo di qualità. Posso capire perché i regolatori brasiliani sono preoccupati“.