Strage della funivia: migliorano le condizioni di Eitan, ma gli indagati sono fuori dal carcere

0
1538
Tragedia funivia Stresa, strage funivia eitan

Strage funivia Eitan: migliorano le condizioni del piccolo di 5 anni, unico sopravvissuto nella strage Stresa-Mottarone avvenuta domenica scorsa. Intanto il giudice non convalida i fermi di due delle tre persone coinvolte. Resta ai domiciliari solo il caposervizio Gabriele Tadini.

Ti consigliamo questo approfondimento – Tragedia della funivia Stresa-Mottarone: si indaga per omicidio colposo plurimo

Strage funivia Eitan: migliorano le condizioni del piccolo sopravvissuto

covid, strage funivia eitanMigliorano le condizioni del piccolo Eitan. Il piccolo ricoverato in sala intensiva all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino ha iniziato a mangiare. Eitan non è ancora fuori pericolo me i medici sono ottimisti sulle sue condizioni di salute. Per ora il piccolo sopravvissuto resta in rianimazione per precauzione e la prognosi è ancora riservata. Tuttavia presto potrebbe essere sciolta. Una volta avvenuto ciò Eitan sarà finalmente fuori pericolo. Accanto al piccolo, che appena sveglio ha chiesto della sua mamma, la zia Aya e la nonna. A disposizione della famiglia di Eitan anche un sostegno psicologico. Al bambino – che per ora non ricorda nulla dell’incidente – non verrà nascosto nulla, secondo il consigliano dei medici, ma gli verrà detta la verità procedendo con calma.

Ti consigliamo questo approfondimento – Jason Duspaquier non ce l’ha fatta: morto dopo il gravissimo incidente di Moto3

Strage funivia Eitan: gli indagati escono dal carcere

trans arresto droga, strage funivia eitanIntanto continuano le indagini. La magistratura indaga su altri possibili nomi coinvolti. Potrebbero essere a conoscenza del fatto anche alcuni dipendenti della funivia. Il giudice però non convalida i fermi di Luigi Nerini e Enrico Perocchio, entrambi liberati. Resta ai domiciliari per ora solo il caposervizio Gabriele Tadini che aveva deciso di lasciare inseriti i ceppi per bloccare i freni di emergenza. Non ci sono prove invece per trattenere il gestore della funivia e il direttore di servizio. Secondo Gabriele Tadini gli altri due sarebbero stati a conoscenza della decisione. Ma i due negano il loro coinvolgimento. Intanto secondo la testimonianza di un dipendente della funivia il caposervizio ordinò di far funzionare l’impianto con i ceppi inseriti, a causa di alcune anomalie. La decisione sempre secondo il testimone, fu presa anche se non erano garantite le condizioni di sicurezza necessarie. Â