Striscione Milan Napoli: un telo esposto durante la partita di Champions League nascondeva un grave insulto ai napoletani. I novanta minuti del primo incontro dei quarti fi finale ha tenuto tutti col fiato sospeso: un mix di gioco e adrenalina pura. Tuttavia, per i rossoneri è stata anche l’occasione per tirare fuori un vecchio e stupido insulto. Dopo il risultato deludente di ieri sera per i partenopei, si aspetta il match di ritorno al Maradona di Napoli, fissato alla settimana prossima.
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Striscione Milan Napoli: novanta minuti di adrenalina e fiato sospeso
Striscione Milan Napoli – Ieri sera, al San Siro di Milano, si è svolta la prima partita dei quarti di finale di Champions League tra Milan e Napoli. Le coreografie in campo e sugli spalti sono state mozzafiato, lasciando tutti a bocca aperta. Tra tutti, quello che è risaltato di più è l’immagine di Pulcinella tra le grinfie del Diavolo. L’immagine ha invaso la curva, rendendola protagonista come il dodicesimo uomo in campo, metafora di una tifoseria verace. Ovviamente, ci si aspetta di vedere qualcosa di altrettanto grandioso nel ritorno fissato al Maradona di Napoli per la settimana prossima.
I novanta minuti di pura adrenalina hanno tenuto con il fiato sospeso i tifosi di ambedue le squadre, in un tira e molla senza fine. Il match ha visto i rossoneri conquistarsi la vittoria per 1 a 0. Ma è stato indubbiamente il Napoli il padrone della partita, con un maggior possesso palla e un alto numero di tiri in porta. Non sono mancate, tuttavia, le polemiche post gara e discussioni animate sull’arbitraggio.
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Striscione Milan Napoli: quel telone offensivo che richiama un vecchio e stupido insulto
Striscione Milan Napoli – Tra le bellissime coreografie del San Siro, tuttavia, è spuntato uno striscione che celava un insulto per i partenopei. Vi era riportato sopra un indirizzo ben preciso: “Via San Raffaele Stasi 40/46 (Na)”. Le coordinate portano ad una via della città di Napoli e basta inserire l’indirizzo su internet per scoprire a cosa faccia riferimento. Si tratta dell’ubicazione di un punto vendita della catena “Acqua e Sapone”. L’analogia è chiara e risale a quei vecchi e stupidi cori razzisti che per anni sono stati gridati ai partenopei.
E se mentre tra gli anni Ottanta e Novanta certi cori razzisti venivano cantiati a gran voce, questo striscione risulta ancora più offensivo perché velato.
