Campania e Puglia in trepidante attesa per i due grandi appuntamenti di musica popolare del Sud Italia. Napoli festeggerà il Ferragosto a ritmo di tammurriata con La Notte della Tammorra. E il 24 Agosto a Melpignano (LE) si terrà il celebre concertone de La Notte della Taranta. Tradizione e innovazione, musica e ritmi travolgenti, canti e danze spettacolari saranno protagonisti di queste due grandi Notti di musica dell’estate 2019.
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La Notte della Tammorra: recupero e tutela della cultura popolare
L’obiettivo de La Notte della Tammorra è il recupero, la salvaguardia, la valorizzazione e la diffusione del patrimonio etnico e arcaico locale. Essa incoraggia il confronto dei portatori di tradizione, come artisti, artigiani, associazioni e rappresentanti di comunità locali della Regione (e non solo). Tutto per il nobile fine di far conoscere e mantenere in vita le preziose tradizioni popolari campane.
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La Notte della Taranta: tradizione e internazionalità
Nata nel 1998, La Notte della Taranta è un festival itinerante. Punta alla valorizzazione della musica tradizionale salentina e alla sua fusione con altri linguaggi musicali. Per circa un mese musicisti e ballerini della Notte della Taranta porteranno il festival in più comuni del Salento. E arriveranno il 24 agosto a Melpignano (LE) per il grande concerto finale.
Protagonista della serata sarà l’Orchestra Popolare La Notte della Taranta, composta da musicisti di tutto il Salento. Elisa e il rapper Guè Pequeno saranno gli ospiti chiamati a reinterpretare alcuni brani della tradizione salentina insieme a Enzo Avitabile, Alessandro Quarta e Maurizio Colonna. Ospite internazionale del concertone sarà Salif Keita, grande talento musicale del continente africano.
Maestro concertatore di questa edizione è Fabio Mastrangelo, direttore musicale della Russian Philarmonic di Mosca. L’evento sarà trasmesso in diretta su Rai2 e su Radio2 a partire dalle 22.30.
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Tammurriata e pizzica: danze e ritmi simbolo del Sud
La tammurriata è il ballo popolare campano che si esegue a ritmo del tamburo, la tammorra. È caratterizzata da un forte legame con la terra e con il mondo contadino. Tammorra e castagnelle riproducono i ritmi atavici e incessanti della natura. Il canto accorato e a pieni polmoni (‘a distesa, ‘a fronna ‘e limone, ‘a figliola) è un richiamo verso la Madre Terra. La danza nasce dalla gestualità contadina del lavoro nei campi.
Simili origini ha la pizzica salentina, che possiede però anche un aspetto terapeutico. Attraverso il ballo, le persone guarivano dal morso del “ragno”, della tarantola (da cui i termini taranta e tarantismo). Si trattava in realtà del morso del dolore, della povertà, delle costrizioni sociali. Con la musica e la danza le persone si liberavano dal malessere.
Questa musica suggestiva reca un grande valore storico e attira un pubblico variegato e di ogni età.