Tar annulla Dpcm zona rossa: “Centri estetici sicuri. Chiusura illegittima”

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Tar annulla Dpcm

Tar annulla Dpcm – Centri estetici e parrucchieri di nuovo chiusi dopo che le strutture erano state risistemate con secondo le normative anti contagio. Il Tar nel Lazio annulla Dpcm e lo ritiene “Illegittimo e discriminatorio”. 

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Tar annulla Dpcm: Le parole di Confestetica

tar annulla dpcmLo scorso 16 febbraio il Tar ha dichiarato che i centri estetici, nella regione Lazio, dovevano rimanere aperti anche in zona rossa. Sono stati considerati “luoghi sicuri”. “Una discriminazione tra settori che, nella stessa misura, costituiscono i “servizi alla persona”, disgiunti, solo nella decisione di apertura e chiusura stabilite dal Governo, a partire dal Dpcm del 3 novembre“. Questo è quanto affermato da Roseltta Buldorini, presidente Estetica di Confartigianato. Un provvedimento ‘ingiustificato‘ nei confronti delle imprese di acconciatura ed estetica.

I centri, in questi mesi, hanno applicato con la massima diligenza le linee guida dettate dalle autorità sanitarie. Hanno intensificato le già rigide misure previste dal settore sul piano igienico-sanitario. Si sono riorganizzate per garantire la massima tutela della salute degli imprenditori, dei loro collaboratori e dei clienti. Non è servito a niente in quanto i primi a chiudere sono stati proprio questi esercizi.

La chiusura, ovviamente, ha aggravato una situazione già presente, ovvero prestazioni da parte di operatori abusivi. Essi rappresentano il vero pericolo per la salute dei cittadini, oltre che un danneggiamento sul piano economico le aziende in regola.

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Tar annulla Dpcm: I saloni centri sicuri

tar annulla dpcmAnche Confestetica si pronuncia sulla questione: “la sentenza di merito n. 01862/2021 del 16 febbraio 2021 dichiara nullo il DPCM in vigore.  Discrimina i centri estetici e le estetiste“. Per le linee guida, stabilite da INAIL e dal CTS lo scorso 13 maggio,  i centri estetici erano luoghi sicuri. Di contro ci sono però le scelte poi attuate nei DPCM. Nelle linee guida si stabiliva che ‘l’estetista lavora in ambienti generalmente singoli e separati (cabine). Le prestazioni tipiche comprendono già misure di prevenzione del rischio da agenti biologici alle quali ci si deve attenere rigorosamente nello svolgimento della normale attività professionale‘.

Per ora l’unica cosa certa sono le perdite del settore calcolate proprio da Confartigianato. Nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020, le imprese del settore hanno registrato una perdita economica di 1.078 milioni di euro, pari al 18,1% del fatturato annuo. In molti non sono sicuri sui ristori e su una riapertura.