I tatuaggi potrebbero diventare uno strumento diagnostico innovativo? Uno studio, condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università Tecnica di Monaco, tenta di dare una risposta affermativa a questa domanda. La ricerca, pubblicata sulla rivista Angewandte Chemie International Edition, potrebbe essere una svolta nell’ambito della medicina personalizzata.
Ti consigliamo come approfondimento – International Tattoo Expo Napoli: la body art trionfa alla Mostra d’Oltremare
Tatuaggi “smart”: come funzionano
Per mostrare al meglio questo concetto è utile fare chiarezza su alcune caratteristiche della cute. Innanzitutto, la pelle può essere considerata come una barriera tra il corpo e l’ambiente esterno. Nei suoi compartimenti si sviluppano meccanismi di controllo che regolano la concentrazione delle sostanze. Penetrare il derma con i biosensori colorimetrici, al posto dell’inchiostro, vuol dire dunque effettuare dei veri e propri test sulle molecole che si accumulano nella cute. Dal livello di queste sostanze, in malattie come il diabete, si può effettivamente controllare lo stato di salute del soggetto in esame.
Ti consigliamo come approfondimento – Cure personalizzate su bio-stampa 3D: organi-modello per terapie modello
I biomarcatori analizzati
Vediamo come il cambiamento del colore dei tatuaggi può rilevare i livelli di questi metaboliti:
- Il glucosio nel sangue viene costantemente monitorato nei soggetti con diabete. In condizioni fisiologiche, la concentrazione dello zucchero non deve superare il range di 4.2 – 6.4 mmol/L (millimoli su litro, unità di misura della concentrazione). Il tatuaggio, in risposta a un innalzamento dei livelli di glucosio, cambia colore da giallo a verde scuro;
- L’albumina, proteina del plasma prodotta dal fegato, se presente in concentrazioni troppo basse può indicare una disfunzione ai reni o al fegato, se troppo alte problemi al cuore. Il valore fisiologico di questa sostanza nel liquido interstiziale è 29 g/L (grammi su litro). Il biosensore calorimetrico cambia colore dal giallo al verde via via che la concentrazione dell’albumina aumenta;
- Il pH, parametro utilizzato per misurare l’acidosi o alcalosi nel sangue, può indicare un’ampia gamma di problematiche se si allontana dai livelli fisiologici (7,4). A valori di pH compresi tra 5 e 9, il colore del tatuaggio cambia dal giallo al blu.
Ti consigliamo come approfondimento – Diabete, possibile curarlo e prevenirlo con un vaccino
Le conclusioni e le prospettive future
In realtà sono molti gli esperimenti che si basano sull’uso dei tatoo come indicatori dello stato di salute. Magari, in un futuro non troppo lontano, i tatuaggi potrebbero non solo colorare la vita di ognuno, ma anche salvarla!