Terremoto Aquila risarcimenti vittime, il tribunale ha deciso di ridurli (alcuni) e annullarne altri. La motivazione che è stata attribuita è quella di “condotta incauta”. Così il giudice civile motiva la sua decisione in merito. Il tutto riguarda coloro che risiedevano all’interno degli appartamenti presenti nei palazzi crollati in via Campo di Fossa. Secondo il giudice la loro mancata fuga dopo le scosse iniziali porta ad un concorso di colpa. Viene invece accolta la richiesta di risarcimento fatta dall’Avvocatura dello Stato.
Terremoto Aquila risarcimenti vittime: dal 2009 ad oggi
Nel 2009 un terribile sisma colpì l’Aquila causando la morte di 24 persone e la devastazione del capoluogo. In via Campo di Fossa i palazzi crollarono completamente. Da allora è stato dunque richiesto, da parte dei residenti, un risarcimento allo stato. Così da poter contrastare le perdite, umane e materiali, provocate dal terremoto. Di fatto le famiglie si sono ritrovate senza appartamenti e, tutt’ora, parte dell’area colpita dal sisma non è ancora stata sistemata. Una situazione allarmante che si protrae da 13 anni. Qualcosa su cui si dovrebbe decisamente riflettere. Intanto è arrivata però la decisione del giudice civile in merito alla richiesta di risarcimento fatta dai cittadini. Quest’ultima non è stata la decisione sperata da loro.
Terremoto Aquila risarcimenti vittime: la sentenza del giudice civile
La sentenza è stata emessa dal giudice civile Monica Croci. Quest’ultima parla di concorso di colpa, motivo per cui alcuni risarcimenti saranno ridotti e altri annullati. “Fondata l’eccezione di concorso di colpa delle vittime” si legge. “Costituendo obbiettivamente una condotta incauta quella di trattenersi a dormire nonostante il notorio verificarsi di due scosse“. Ovvero: “Nella serata del 5 aprile e poco dopo la mezzanotte del 6 aprile”. Dunque: “Concorso che tenuto conto dell’affidamento che i soggetti poi defunti potevano riporre nella capacità dell’edificio di resiste al sisma”. Dato che: “Lo stesso cemento armato è rimasto in piedi nel corso dello sciame sismico in atto”. Prevede: “La misura stimarsi nel 30%. Con responsabilità derivante dal Ministero per il 15% e agli eredi del costruttore Del Beato il residuo del 40%”.
Terremoto Aquila risarcimenti vittime: il concorso di colpa
Oltre i danno anche la beffa, si potrebbe affermare. Non solo senza più una casa ma ora anche costretti a dover mettere soldi di tasca loro per riaverne una. Tutto a causa di un “concorso di colpa”. Di fatto il continuare a dormire anziché abbandonare l’abitazione è una motivazione valida per ridurre il loro risarcimento. Così è stato deciso e così dunque sarà. Per alcuni potrà sembrare assurdo, altri diranno che invece è giusto così. Resta il fatto che da 13 anni a questa parte tutto ciò che intanto era stato promesso non è stato fatto. O se è stato fatto risulta ancora incompleto. Per l’avvocatura dello stato invece è stato accolta la richiesta di risarcimento. L’Aquila dunque, a 13 anni di distanza, ancora non trova pace. Così come chi abita quel territorio.