TikTok e Trump: presto un decreto per vietare il social cinese negli USA

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TikTok

Il presidente degli Stati Uniti fa sempre parlare di sé. Dopo le sue clamorose dichiarazioni sulla diffusione volontaria del Coronavirus da parte della Cina, arrivano adesso le accuse a TikTok. Il popolare social cinese sarebbe, secondo Donald Trump, “fonte di preoccupazione per la sicurezza nazionale”. Il Presidente ha annunciato alla stampa l’intenzione imminente di varare un decreto per vietarlo negli USA.

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TikTok “spia” gli utenti

TikTokSecondo il Presidente degli Stati Uniti, la popolare app cinese non sarebbe un innocuo passatempo, dove ci si sfida a colpi di piccoli video e balletti. Sarebbe invece un modo subdolo e pericoloso per spiare gli utenti di tutto il mondo. L’algoritmo sarebbe in grado di catturare informazioni di vario tipo sugli iscritti senza la necessità del loro consenso. Secondo Trump, questi dati potrebbero essere utilizzati dal governo di Pechino contro gli Stati Uniti. Oppure potrebbe essere un veicolo che amplifichi la propaganda cinese. “Ho il potere di metterla al bando negli Stati Uniti e lo farò”, ha concluso il Presidente.

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TikTok: proprietà cinese, gestione americana

TikTokTikTok è una delle app di maggiore successo al mondo. Ha superato la quota di 800 milioni di utenti in ogni angolo della Terra. Il suo valore è di circa 100 miliardi di dollari.

La piattaforma è di proprietà di ByteDance, multinazionale cinese con sede a Pechino. Tuttavia la società si è difesa dalle accuse del Presidente dicendo di non aver alcun legame politico con Pechino. Ha dichiarato di non aver fornito al governo cinese dati sensibili e di non avere nessuna intenzione di farlo. TikTok è, infatti, guidata dal Ceo americano Kevin Mayer, ex dirigente della Walt Disney. Ha inoltre centinaia di dipendenti che lavorano quotidianamente nel rispetto della sicurezza e della privacy, secondo le norme statunitensi.

L’app è comunque sotto inchiesta da parte del CFIUS, l’agenzia statunitense che si occupa di verificare che gli investimenti esteri non diventino un rischio per la sicurezza nazionale.