Torino arrestato capo polizia libica: le autorità italiane hanno arrestato Njeem Osama Elmasry, capo della Polizia giudiziaria libica, su mandato della Corte penale internazionale per violazioni dei diritti umani. L’ong Mediterranea Saving Humans ha denunciato il sistema libico come criminale, sottolineando il finanziamento da parte di governi europei per fermare i migranti.
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Torino arrestato capo polizia libica: segnalazione dell’Interpol
Le autorità italiane hanno arrestato a Torino Njeem Osama Elmasry, noto come Almasri. È il capo della Polizia giudiziaria libica e affiliato alla Forza di deterrenza speciale (Radaa). L’operazione è avvenuta su segnalazione dell’Interpol e su mandato della Corte penale internazionale (CPI), che accusa Elmasry di gravi violazioni dei diritti umani e crimini di guerra. La notizia è stata diffusa dalla Fondazione per la riforma e la riabilitazione di Ain Zara, una prigione di Tripoli, che ha definito l’arresto “arbitrario”. Il direttore della fondazione, Abdel Moaz Nouri Bouaraqoub, ha descritto Elmasry come “un generale di brigata rigoroso e professionale” e ha chiesto al governo libico di intervenire per il suo rilascio. Secondo il giornalista Nello Scavo, Elmasry è accusato di essere responsabile delle violenze nella prigione di Mitiga, nota per torture e abusi sistematici.
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Torino arrestato capo polizia libica: diverse accuse
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Torino arrestato capo polizia libica: “il torturatore di Mitiga”


Mediterranea Saving Humans ha commentato l’arresto di Njeem Osama Elmasry, definendolo “il torturatore di Mitiga”. Hanno sottolineato anni di denunce da parte delle vittime. Queste testimonianze sono state presentate alla Corte penale internazionale, che ha condotto indagini difficili. L’ong ha evidenziato l’importanza della giustizia per le vittime. Inoltre, Mediterranea Saving Humans ha messo in evidenza la criminalità dell’intero sistema libico. Hanno sottolineato che questo sistema è stato foraggiato da milioni di euro dai governi italiani e dall’Unione Europea. Banditi come Almasri hanno applicato il mandato di “fermare i migranti” in Libia. Ciò ha portato a violazioni sistematiche dei diritti umani. Nonostante il tentativo di nascondere la notizia, essa è emersa in Italia. Grazie al lavoro del giornalista Nello Scavo di Avvenire, la verità ha trovato spazio. Tuttavia, la comunità internazionale deve affrontare le proprie responsabilità. Chi ha finanziato Almasri resta una domanda aperta.