Torino truffa reddito cittadinanza, l’ennesima notizia che accompagna questa normativa. Ancora altri truffatori scovati dalla guardia di finanza. Percettori illeciti del reddito che avevano creato un sistema per poterlo percepire illegalmente. Sono cinque le persone ideatrici della maxi truffa da 1.400.000 euro e più di 300 quelle coinvolte. Quest’ultima prevedeva che il reddito fosse percepito da persone residenti all’estero. Quando uno dei requisiti principali è che il percettore risieda in Italia. Ma come hanno fatto ad ottenerlo? Qual’è stato il loro piano?
Torino truffa reddito cittadinanza: la maxi truffa della banda
Sono cinque le persone a capo della maxi truffa di Torino. Una banda che è riuscita a sottrarre allo Stato e ai suoi cittadini, illecitamente, 1.400.000 euro attraverso il reddito di cittadinanza. Quest’ultimi infatti permettevano di percepire il reddito a 300 rumeni seppur residenti all’estero. Le persone percettori del reddito in maniera illegale infatti risultavano residenti a Torino, nel capoluogo piemontese. Quando nei fatti così non era. Essere residenti in Italia è infatti una delle condizioni necessarie per poter richiede il sostegno economico in questione. L’altra alternativa è poter dimostrare di risiedere in Italia da almeno dieci anni. La guardia di finanza però è riuscita a scovare la truffa. Ma come sono riusciti a metterla in piedi?
Torino truffa reddito cittadinanza: come funzionava la truffa
Riuscire a sottrarre 1.400.000 euro allo stato italiano fingendosi percettori del reddito di cittadinanza. Sembra semplice detta così. Vediamo però cosa c’era dietro la banda, qual’era il sistema da loro organizzato per mettere a segno questo colpo. Dei cinque membri, uno di loro lavorava come dipendente all’Istituto di Patronato. Quest’ultima avrebbe inviato le domande all’INPS per richiedere il reddito di cittadinanza. Quest’ultima, supportata da altri quattro complici, avrebbe così fatto ottenere a più di 300 persone residenti in Romania il reddito. Le persone coinvolte, oltre alla donna, sono il marito e tre rumeni. Quest’ultimi facevano da tramite tra la coppia e i percettori illegali del reddito.
Torino truffa reddito cittadinanza: il provvedimento nei loro confronti
In seguito alla scoperta della maxi truffa sono state esposte cinque misure cautelari per il gruppo che gestiva il tutto. Attualmente una delle cinque persone è agli arresti mentre le altre quattro hanno ricevuto l’obbligo di firma. La dipendente dovrà pagare quasi 8.000 euro come sequestro preventivo. Ma è solo un inizio visto che si ipotizza un furto milionario. Attualmente però devo essere svolti degli accertamenti e approfondimenti sui percettori effettivi del reddito, seppur illegali. Affinchè possa essere determinato anche il loro coinvolgimento, e in che misura, all’interno di questa truffa. L’ennesima vicenda dunque che pone sempre più ombre su un reddito tanto acclamato ma poco monitorato e facilmente aggirabile.