Ciro Migliore, arrestato il trans per spaccio di droga dai Carabinieri

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Trans arresto droga: un blitz dei Carabinieri di Napoli ha messo le manette a 40 persone con l’accusa di spaccio. Tra loro vi è anche Ciro Migliore, il fidanzato di Maria Paola Gaglione, la ragazza morta lo scorso settembre in un incidente stradale.

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Blitz dei Carabinieri di Napoli: 40 pusher incriminati

trans arresto drogaTrans arresto droga, tre parole che riassumono tutta la vicenda. Il blitz è avvenuto nella mattinata di oggi, martedì 23 febbraio. Nella grande e delicata operazione dell’Arma dei Carabinieri napoletana, 40 persone sono state bloccate e prese in custodia. Sono 55 le misure cautelari indicate dal GIP del tribunale di Napoli Nord. Il numeroso gruppo di criminali è stato diviso dalle autorità: 24 sono stati arrestati, 16 sono finiti ai domiciliari e i restanti 15 dovranno presentarsi alla Polizia Giudiziaria. La principale accusa degli agenti è quella di spaccio di sostanze stupefacenti, ma ne seguono altre altrettanto gravi. Reati in materia d’armi, rapine, evasioni di soggetti fermi agli arresti domiciliari. Lo spaccio avveniva al Parco Verde di Caivano, nella zona periferica e problematica di Napoli. Il pusher e il consumatore si mettevano in contatto telefonicamente, mentre il pacco veniva affidato da persone insospettabili, anche minorenni. E tra gli spacciatori vi è anche Ciro Migliore.

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Arrestata una vecchia conoscenza: è Ciro Migliore

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Ciro Migliore, fonte: YouTube

Ciro Migliore era già noto al mondo della cronaca a causa di un tragico evento di mesi fa. Lo scorso settembre è stato protagonista di una tragica vicenda che ha fatto discutere tutti. Era fidanzato con Maria Paola Gaglione, sua coetanea, ma il fratello di lei non approvava la relazione. Per quale motivo? Ciro era un uomo, ma costretto nel corpo di una donna. Il suo essere trans non è stato ben accolto da Michele Antonio Gaglione. L’intensa lotta si è conclusa mortalmente: un incidente stradale fatale per Maria Paola. Lei e Ciro erano in sella a una moto, inseguiti da Michele Antonio, nella città di Acerra. Il veicolo dei due è andato fuori controllo, uccidendo la ragazza. Suo fratello è stato accusato di omicidio volontario, nonostante si sia più volte dichiarato innocente. E il movente sarebbe stato, appunto, la transfobia.