Truffa tampone e Super Green pass falsi: questa la nuova trovata di chi non vuole vaccinarsi per riuscire ad avere, almeno per sei mesi, una vita senza troppe limitazioni (almeno per sei mesi). Sostanzialmente, un positivo si reca in diverse farmacie con diverse tessere sanitarie e riesce così ad attribuire la positività ad altri individui, in realtà perfettamente sani. In questo modo, una volta certificata la negatività, i falsi positivi riescono ad ottenere l’agognato Super Green pass. E senza alcuna vaccinazione. Una piccola percentuale dunque, dei 194 milioni di Green Pass scaricati dal sito del Governo, è presumibilmente falsa.
Ti consigliamo come approfondimento – Donna NoVax su Facebook: “Cerco positivi per invito a cena. Vi pago!”
Truffa tampone: basta un amico positivo
Per la truffa tampone il gioco è fatto anche quando solo un amico, un conoscente, risulta positivo. Infatti, basta che la suddetta persona si rechi in farmacia con la tessera sanitaria dell’individuo sano, per ottenere un tampone positivo e dunque, conseguentemente, il rilascio del Super Green pass. Ma, chiaramente, ci sono già coloro che stanno già aggiornando il loro listino prezzi per effettuare a pagamento una simile operazione.
In questi giorni infatti, le farmacie pullulano di gente e, tra gli svariati tamponi da effettuare in un solo giorno, spesso non viene affatto richiesta la tessera d’identità. Con la tessera sanitaria è chiaro che l’identificazione può essere falsata con maggiore facilità. Alcuni invece, addirittura propendono per la violenza o per la corruzione per ottenere dai farmacisti una certificata positività. Stanno già arrivando le prime denunce al riguardo. Attualmente, si sta cercando di indagare sul tasso di diffusione della nuova truffa tampone.
Ti consigliamo come approfondimento – Sciopero Nazionale infermieri il 28 gennaio: “Siamo stanchi dal Covid”
Truffa tampone e non solo: altri imbrogli per ottenere il Super Green Pass
Inoltre, diffusi sono anche i Coronaparty. Si tratta di festini in voga soprattutto fra i giovani. Qui l’obiettivo principale non è divertirsi, ma contagiarsi.