Il risultato delle elezioni presidenziali americane è noto da qualche settimana, ma Donald Trump non si arrende e torna all’attacco. Continua a puntare il dito contro il suo rivale, Joe Biden, stavolta rilasciando un tweet con un potente messaggio. A sostenerlo ci sono diverse personalità politiche note negli Stati Uniti, mentre chi si oppone rischia la condanna a morte.
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Il tweet di Donald Trump
“Perché Joe Biden sta formando un Consiglio così velocemente quando i miei investigatori hanno trovato centinaia di migliaia di voti fraudolenti, abbastanza per ribaltare gli ultimi quattro Stati, che a loro volta sono più che sufficienti per vincere le Elezioni? Spero che le Corti magistrali e/o le Legistrature abbiano il CORAGGIO di fare ciò che serve per conservare l’integrità delle nostre Elezioni, e gli Stati Uniti d’America stessi. IL MONDO STA GUARDANDO!”
Il messaggio citato fa riferimento alla presunta frode elettorale avvenuta negli Stati Uniti; in particolar modo, gli Stati coinvolti risultano essere Georgia, Wisconsin, Michigan, Pennsylvania, Arizona e Nevada.
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I sostenitori di Trump: Rudolph Giuliani


La conferenza stampa del 19 Novembre sembra preannunciare una vera e propria bomba negli Stati Uniti. I cronisti delle testate americane hanno avuto modo di ascoltare tre importanti sostenitori di Trump nella battaglia delle elezioni:
- Rudolph Giuliani, ex sindaco di New York, che ha inaugurato le interviste;
- Sidney Powell, avvocatessa;
- Jenna Ellis, avvocatessa.
La piccante questione delle schede elettorali truccate è stata affrontata da Giuliani in un discorso durato più di mezz’ora. Secondo i dati emersi, centinaia sono le schede scomparse e quelle validate senza controlli, perché arrivate tramite posta elettronica. In determinate contee i voti contati superano del 300% del numero degli abitanti della zona, pertanto una singola persona risulta aver votato più volte. Sembra, inoltre, che ad alcuni sia stato impedito di raggiungere il proprio seggio elettorale, mentre agli scrutatori non è stato consentito assistere allo spoglio.
Per sottolineare la facilità con cui questa truffa è salita a galla, Giuliani afferma che “quelle schede sarebbero potute essere votate da un morto o da Topolino”.
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Sidney Powell e Jenna Ellis dalla parte di Trump


La conferenza è continuata con le parole di Sidney Powell, la quale ha affrontato la tematica di Dominion. Ricordiamo che questo, appartenente alla compagnia Smartmatic, è un noto software di rete globale utilizzato proprio in ambiti di elezioni politiche. Stando a ciò che l’avvocatessa ha riferito, una volta emersa la truffa elettorale gli operatori della suddetta azienda sono risultati irraggiungibili. Si parla anche di un presunto blitz che l’esercito statunitense metterà in atto per appropriarsi dei dati della Dominion, tuttavia è ignoto il nome del mandante. E in proposito, il discorso è stato spezzato dalle lacrime: la Powell si è detta contraria e ferita dalla corruzione che alberga negli Stati Uniti.
A concludere è stata Jenna Ellis, che si è rivolta direttamente ai media. Ha assicurato che la questione finirà presto in tribunale e lì a contare saranno i fatti, non le parole.
E secondo una legge varata da Trump nel 2018:, se un politico venisse sorpreso a truccare le elezioni, sostenuto o non dagli Esteri, vedrebbe ogni suo bene sequestrato.