La comparsa di nuovi focolai di Covid-19 ha messo in allarme istituzioni e cittadini. Il recente aumento di contagi in alcune regioni ha suscitato non poche polemiche. Successivamente, ha fatto molto discutere la proposta di alcune amministrazioni locali di sottoporre a Tso coloro che, pur risultando positivi al Covid-19, rifiutano le cure.
Il caso dell’imprenditore vicentino che, di ritorno dalla Serbia, pur risultando positivo al Coronavirus ha ignorato ogni cautela ha indignato molte persone. L’uomo, reticente alle cure, ha contagiato altri soggetti con cui è venuto a contatto al suo ritorno in Italia. Un comportamento molto pericoloso per la salute collettiva, soprattutto alla luce di quanto accaduto negli ultimi mesi.
Dure le parole del Governatore Luca Zaia, che ha suggerito di applicare il Tso per i soggetti che rifiutano le cure pur essendo positivi al Covid-19. Di cosa si tratta? Il Trattamento sanitario obbligatorio consiste in una serie di procedure sanitarie attivate nei confronti di un soggetto che rifiuta le cure, in caso di motivata necessità ed urgenza. La ratio è quella di assicurare la salute e la sicurezza sia del paziente che della collettività.
Il Tso è disposto con provvedimento del sindaco, dietro proposta motivata di due medici (di cui almeno uno appartenente alla Asl di competenza territoriale). Devono sussistere contemporaneamente le seguenti condizioni: