Ucciso parcheggio condanna a 23 anni di detenzione per i 4 accusati di aver ucciso Maurizio Cerrato nell’aprile del 2021 nel parcheggio del suo palazzo.
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Ucciso parcheggio condanna a 23 anni invece dell’ergastolo
L’accusa aveva chiesto per i 4 uomini accusati l’ergastolo. I giudici dopo aver ascoltato tutte le parti sono arrivati alla decisione di imputare 23 anni di carcere per ciascuno di loro. Ruolo chiave l’ha avuto la figlia della vittima. È stata lei infatti a chiamare il padre. Dopo che i 4 uomini si erano avvicinati a lei per farle spostare la macchina che a detta loro era in un posto “riservato” a loro grazie ad una sedia. La giovane ha identificato i 4 uomini e ha raccontato di come abbiano picchiato a morte il padre utilizzando anche un crick dell’auto, strumento che a sferrato all’uomo le ferite che lo hanno portato al decesso.
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Ucciso parcheggio condanna: le reazione della famiglia
Alla sentenza come per ogni seduta erano presenti la vedova e la figlia dell’uomo. A rilasciare poche dichiarazioni dopo la condanna è stata la figlia del 61enne. “La sentenza ci lascia un pizzico di delusione. Ci aspettavamo l’ergastolo che peraltro era stato chiesto dalla Procura anche con argomentazioni convincenti”. Si attendono ora le motivazioni che hanno spinto i giudici a scegliere i 23 anni di condanna invece dell’ergastolo richiesto dal pm.
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Ucciso parcheggio condanna: le dichiarazioni dell’avvocato
A differenza della delusione delle due donne che hanno perso un padre e un marito, l’avvocato Giovanni Verdolina si dice invece soddisfatto. “Siamo soddisfatti. È emerso che le dichiarazioni di Maria Adriana, la figlia della vittima, già rese nell’immediatezza hanno trovato sostanzialmente il vaglio di attendibilità da parte della Corte. Ci sono state piccole imprecisioni ma tutto sommato la ricostruzione della dinamica dell’accaduto è stata sicuramente attendibile”.
