Ucraina, massacro a Makariv: 132 cadaveri. Spuntano le prove su Bucha

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Ucraina Bucha
PH: ROMAN PILIPEY per EPA

Guerra in Ucraina Bucha oltre 300 i corpi rinvenuti, ma non è l’unico teatro di massacri. Ritrovati 132 cadaveri di civili a Makariv. A Izium, bruciate persone ancora in vita. Qui i soldati russi avevano allestito una camera di tortura. Si teme per Odessa, mentre Zelensky pensa a Borodyanka. Sale la tensione, Mosca attacca l’Occidente. Complice dell’Ucraina. Intanto, spunta un video in diretta dei fatti di Bucha.

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Ucraina Bucha, Borodyanka, Makariv, Kramatorsk: l’orrore è ovunque

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Una donna piange il marito ucciso dai soldati russi a Bucha Ph: NARCISO CONTRERAS/ANADOLU AGENCY VIA GETTY IMAGES

I racconti della guerra tra Russia e Ucraina diventano sempre più oscuri. Dopo quanto emerso, nello scorso fine settimana, sugli avvenimenti di Bucha, in altre città ucraine si scoprono veri orrori. A Makariv, città a 50 chiloetri da Kyiv, si scopre un nuovo massacro. La denuncia arriva dal sindaco della città, Vadym Tokar. “A Makariv, dove il bilancio è salito a 133 morti, ci sono state diverse torture, con cadaveri rinvenuti con le mani legate, e almeno due casi di donne stuprate e poi uccise: una di queste è stata sgozzata. Abbiamo trovato i corpi“. Molti di questi, come a Bucha, sono stati dissotterrati dalle fosse comuni. Non c’è alcuna pietà, diverse persone sono state fucilate mentre tentavano la fuga per la salvezza.

A Kramatorsk, città nel Donbass, lanciato un missile contro sulla stazione ferroviaria. Il raid ha ucciso 39 persone e causato 100 feriti. Il sindaco, Alexander Goncharenko, afferma che nella stazione c’erano più di 4,000 sfollati. Scappavano dalla guerra. “Molte persone sono rimaste senza braccia o gambe. Vengono operati da 30-40 chirurghi alla volta“. Da Bucha aggiornamenti sul rinvenimento di cadaveri. Almeno 360 i corpi di civili senza vita, di questi 10 erano bambini. La notizia arriva da Telegram, dalla commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino, Lyudmyla Denisova.

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Izium, allestita camera di torture: “Persone bruciate vive”

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I funzionari pubblici cercano di identificare i corpi dei civili
PH: ROMAN PILIPEY per EPA

Il presidente Ucraino, Volodymyr Zelensky, è stremato. Dopo i massacri avvenuti e rinvenuti, afferma di non riuscire più a piangere. Mentre si prepara a nuovi accordi con Mosca, la preoccupazione sale per altre zone. “Ci sono informazioni secondo cui il numero di vittime degli occupanti potrebbe essere ancora più alto a Borodyanka e in alcune altre città liberate. In molti villaggi dei distretti liberati delle regioni di Kyiv, Chernihiv e Sumy, gli occupanti hanno fatto cose che la gente del posto non aveva visto nemmeno durante l’occupazione nazista 80 anni fa. Gli occupanti saranno sicuramente responsabili di questo”. La dichiarazione è stata rilasciata sul sito ufficiale della presidenza ucraina. Nel frattempo, le truppe russe si spostano a Est. Si teme per Odessa, dove alcuni edifici sono stati bombardati con tre missili ad alta precisione. Coprifuoco dalle 21 alle 6, almeno fino all’11 aprile.

In alcune regioni la liberazione dall’esercito russo porta a galla altri incubi. La regione di Sumy è disseminata di mine, così anche Kyiv. L’orrore maggiore, tuttavia, è stato rinvenuto nella regione di Kharkiv, nel villaggio di Husarivka, a Izium. L’agenzia di stampa ucraina, Unian, riporta il racconto delle forze dell’ordine. È stata rinvenuta una camera delle torture allestita dall’esercito russo. Quanto emerge è agghiacciante. I cadaveri riportano segni di stupri, violenze e torture. Tra i corpi anche un bambino. L’atrocità maggiore è che le persone venivano bruciate mentre erano ancora in vita. 

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Ucraina Bucha il massacro negato dalla Russia: spunta un video in diretta

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Immagini satellitari di Maxar diffuse dal NYT

Mosca continua a negare la veridicità delle immagini e dei video di Bucha. Il ministero della difesa russa sostiene che le truppe si erano ritirate il 30 marzo. Una teoria ripetuta anche dall’inviato di Mosca alle Nazioni Unite, Vassily Nebenzia, il 4 aprile. I cadaveri sulle strade di Bucha non erano lì quando i russi hanno lasciato la città. Una prima smentita, e quindi prova dei crimini commessi dall’esercito russo, arriva dalle immagini satellitari di Maxar Technologies. Tra i giorni 19 e 21 marzo, si ravvedono i corpi dei civili sulle strade. Un’analisi a ritroso testimonierebbe che altri civili erano stati uccisi tra il 9 e l’11 marzo

Un altra prova, e sicuramente più schiacciante, riguarda il rilascio di un video dal media indipendente Meduza. Alcuni droni avrebbero registrato, tra il 23 e il 30 marzo, dei video in alta qualità e in diretta. Nei filmati è possibile rinvenire i corpi dei civili straziati lungo via Yablonska. Il materiale è stato verificato da analisti indipendenti e nell’analisi sono ben visibili i veicoli blindati russi. Il Cremlino cercava di dirottare l’informazione, aggiungendo che l’attacco era stato sferrato dal battaglione del neonazista bielorusso Sehrii “Botsman” Korotkykh. Tra il 31 marzo e il primo aprile. I video, tuttavia, smentiscono l’ennesima diffamazione russa.

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