Per UNIGUS (L’Università dei Gusti e dei Saperi ubicata nella paese vesuviano di Sant’Anastasia) eco pizza è ricetta vincente. Qui infatti si è tenuta la prima lezione del corso base di pizzeria. A fare da cicerone il Maestro Diego Viola, noto panificatore partenopeo. La lezione introduttiva si è focalizzata sull’eco pizza e sull’importanza dei prodotti homemade per creare un prodotto di qualità.
Unigus eco pizza: la prima lezione per diventare dei veri pizzaioli
Quella del 23 febbraio è stata la prima lezione del corso base di pizzeria che si svolgerà all’UNIGUS per tutto il mese di marzo. L’Università ha aperto le porte a tutti offrendo quindi la prima lezione in maniera gratuita. L’evento ha visto come protagonista il Maestro Diego Viola, noto professionista nel campo della pizza e dell’arte dell’essere pizzaiolo e specializzato in impasti innovativi. Durante la lezione sono state illustrate curiosità, metodi e ingredienti riguardanti la vera pizza napoletana ma a ”impatto zero”. La parola chiave è stata ecosostenibilità. Una consapevolezza nei pizzaioli, ma anche nei consumatori per la scelta di prodotti biologici, territoriali e stagionali. Tutte proprietà indispensabili per creare un prodotto di qualità. A rappresentare i loro prodotti anche Antonio Amato dell’azienda familiare dei pomodori Sammy e Francesco Amodio con il suo invidiabile fiordilatte.
UNIGUS eco pizza e non solo: cos’è l’Università dei Gusti e dei Saperi
UNIGUS nasce nella città vesuviana di Sant’Anastasia nel 2019. Il suo obiettivo è quello di creare un polo didattico che permetta agli studenti di entrare nel mondo del cibo. “Abbiamo aziende che ci chiedono continuamente personale da inserire nel mondo del lavoro”. Ce lo dice Antonio Spuzzo, il dirigente amministrativo dell’Università che ci mostra la struttura polivalente: laboratorio di cucina, di macelleria, di pasticceria, ma anche reception e food management. In UNIGUS gli studenti possono scoprire i diversi settori che compongono il mondo del food e comprendere quale più gli si addica.
Ma cosa differenzia UNIGUS dalle altre strutture d’insegnamento gastronomico? “Noi tendiamo a fare un vero e addestramento con un numero massimo di 10 partecipanti. Così possiamo dare una maggior attenzione allo studente.La categoria di studenti è molto variegata”. Non solo dall’alberghiero ma “abbiamo anche ragazzi di classico, scientifico e ragioneria si avvicinano a questo mondo”.
UNIGUS: l’importanza dei prodotti bio
La parola passa al Maestro Diego Viola, “professore” del corso di pizzeria base ed esperto di prodotti ecologici e che puntano ad un impatto zero. “È opportuno che le nuove generazioni di pizzaioli siano educate al rispetto del biologico e dell’ambiente. In pizzeria, e più in generale in cucina, è possibile annientare gli sprechi e ridurre l’impatto ambientale. Ciò provoca benefici all’ambiente e ai clienti grazie all’utilizzo di prodotti sempre freschi a chilometro zero”. La prima parte della lezione è stata teorica. L’obiettivo era creare una consapevolezza nei prodotti che permettono la creazione della pizza tradizionale napoletana. L’analisi dei singoli ingredienti e del modo in cui questi arrivano sulla nostra tavola può fare la differenza per cucinare e gustare un prodotto di qualità e allo stesso temo ecosostenibile.
UNIGUS, come nasce l’eco pizza: farina pomodori e mozzarella
Dal chicco al grano, il Maestro Viola inizia parlando della farina bio utilizzata per la creazione dell’impasto per il corso. “Per quanto riguarda la farina bio, noi qui usiamo la “Farina 5 stagioni”, è una farina di grani italiani. Esiste sia del tipo 0 che di tipo integrale”. La creazione di questo tipo di farina è il risultato di una consapevolezza non solo dei professionisti, ma anche dei consumatori. L’ecosostenibilità fa parte anche del prodotto successivo, ossia il pomodoro. A parlarcene è Antonio Amato dell’azienda di pomodori Sammy, situata a Pagani. Amato definisce la sua “un’azienda piccola e a conduzione familiare”. Due aggettivi che descrivono la sua realtà, ma anche l’unicità dei prodotti finali. Dai pomodori pelati alla salsa, l’azienda Sammy propone un marchio di qualità ecosostenibile. Chiude il cerchio la mozzarella di Francesco Amodio che definisce il suo come “un prodotto creato attorno a ciascun cliente. Dal professionale al quotidiano”.
Nulla però insegna meglio della pratica perciò “mani nella farina” e si inizia! Prende di nuovo la parola il Maestro Viola che con la sua impastatrice ci insegna le quantità per creare l’impasto perfetto. “1 kg di farina , 580 cl di acqua e 2 grammi di lievito”. Il consiglio è di non aggiungere subito sale, perché a contatto con il lievito potrebbe distruggerne la fermentazione. Dopo alcuni minuti ad impastare nasce la base da cui verranno fuori i nostri panetti. Viola ci insegna quindi la tecnica di “strozzatura dell’impasto” molto simile a quella della creazione della mozzarella.
Si passa poi a stendere i panetti, da un impasto diverso da quello che abbiamo preparato e che ha avuto il tempo adeguato di lievitare. Noi partecipanti ci cimentiamo nella tradizionale “mossa a schiaffo” per creare la base. Infine pomodoro, mozzarella, olio e via in forno! Si termina con l’assaggio e le congratulazioni agli chef.