Uomo ruba carro armato: il video dell’atto qui descritto è diventato virale. Molti utenti del web hanno condiviso le immagini di un contadino ucraino che, utilizzando un trattore, porta via un mezzo corazzato russo. Tra coloro che hanno commentato la buffa vicenda vi sono un ex ambasciatore dell’Ucraina in Austria e un deputato britannico.
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Uomo ruba carro armato: il video virale sui social
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Uomo ruba carro armato: la guerra combattuta sui social


Ed è sempre sul web che la guerra tra Putin e l’Ucraina assume tanti aspetti nuovi. I social network in meno di una settimana sono diventati la maggiore campagna di sensibilizzazione sul tema del conflitto ai vicini confini dell’Europa. Tra raccolte fondi e bandiere ucraine sventolate anche solo attraverso un’emoji, il popolo della Terra è vicinissimo alla gente che è dovuta scappare di casa. Come gli stessi russi, i primi a scendere nelle piazze per chiedere al proprio governo di cessare il fuoco. Anche a costo di rimetterci. Come una donna che pochi giorni fa è stata arrestata per aver mostrato in pubblico il simbolo della pace. Indossava un marsupio, il quale reggeva un bambino molto piccolo. Per portarla via, gli agenti si sono avventati su di lei e le hanno staccato il neonato dal petto. In sottofondo, le grida della donna e dei cittadini di San Pietroburgo, dove si è svolta la vicenda.
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Uomo ruba carro armato: una parentesi nel corso della Terza Guerra Mondiale?


Le minacce di Putin restano agghiaccianti, specialmente dopo le sanzioni che il mondo sta infliggendo alla Russia. La strategia del terrore annunciata come una guerra lampo si sta rivelando, per il capo dello Stato russo, scomoda. Le reazioni dell’Ucraina sono rese ferree sia dal suo Presidente sia da coloro che sono scesi in campo a combattere. Si teme che i pulsanti delle armi nucleari siano sempre più vicini dall’essere premuti. L’arsenale bellico russo, unito a quello dell’altra superpotenza del globo, gli USA, conta più di 11.000 testate nucleari. Questa tragica realtà fa avvicinare i cittadini del globo all’idea che si è sempre più vicini alla Terza Guerra Mondiale.