Utah bambino suicida a causa di un bullo. La triste storia è accaduta oltreoceano, nella piccola cittadina di Tooele, Utah, che si trova approssimativamente a 30 minuti di auto da Salt Lake City. Drayke Hardman di appena 12 anni ha deciso di togliersi la vita a causa dei continui atti di bullismo che subiva ormai da mesi.
Definito da tutti come un “bambino solare che amava giocare a basket”, aveva tenuto nascosto alla famiglia e agli psicologi dell’istituto le proprie intenzioni. È morto pochi giorni dopo il ricovero in ospedale.
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Utah bambino suicida per colpa di un bullo
La goccia che deve aver fatto traboccare il vaso probabilmente è caduta pochi giorni prima del 9 febbraio; infatti, Drayke era tornato a casa con un occhio nero, probabilmente il risultato dell’ennesima angheria subita. Questo evento lo ha portato a saltare gli allenamenti che si sarebbero tenuti il 9 febbraio.
A fare la macabra scoperta è stata la sorella. La giovane ha raccontato ai media locali di aver avuto una brutta sensazione e, per questo motivo, è andata a controllare il fratello.
Lo ha trovato in uno stato che “non avrebbe mai potuto immaginare”.
Sui suoi social, qualche giorno dopo, racconterà di non aver mai gridato così tanto in vita sua.
La corsa in ospedale è stata disperata. Tuttavia, nonostante i loro sforzi, i medici non sono riusciti ad evitare il peggio: Drayke Hardman morirà pochi giorni dopo il ricovero.
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Lo sgomento dei genitori
“In un certo senso, questo bullo era anche una vittima. Qui che dobbiamo trovare la soluzione: insegnare ai nostri figli che il mondo è rotto, ma loro sono la generazione che lo aggiusterà. Questo è il risultato del bullismo. Il mio bel bambino stava combattendo una battaglia nella quale neanche io averi potuto salvarlo. È reale, è silenzioso e non c’è assolutamente nulla che si possa fare per superare questo profondo dolore”.