Nuovi problemi in Lombardia, la regione italiana più colpita dalla pandemia di Covid-19. Stavolta la grana è legata al vaccino antinfluenzale di quest’anno. Dopo alcune turbolenze nell’aggiudicazione delle forniture vaccinali, ha fatto molto discutere l’esito dell’ultima gara. Difatti, ben 100mila vaccini antinfluenzali destinati alla Regione Lombardia non potranno essere distribuiti per la mancata autorizzazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Di seguito, tutti i dettagli sulla faccenda.
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Lombardia: che succede ai vaccini?
Dal 26 febbraio 2020 la Regione Lombardia ha indetto ben dieci gare per aggiudicare la fornitura delle dosi vaccinali alle varie aziende specializzate. Tra queste:
- Tre non sono state aggiudicate;
- Una è stata sospesa;
- Una è andata deserta;
- Solo quattro sono andate a buon fine.
Tuttavia, dopo la mancata aggiudicazione della nona gara, se n’è indetta una decima – per l’acquisizione di altri 500mila vaccini totali – con un esito ancora più preoccupante. Una delle aziende ammesse, che avrebbe dovuto fornire un lotto di 100mila vaccini, la cinese LifeOn, non ha ancora ottenuto l’AIC – Autorizzazione all’Immissione in Commercio – da parte di AIFA per l’Italia. Senza questa autorizzazione il lotto non può essere utilizzato.
Ma c’è dell’altro: l’altra azienda che ha partecipato alla gara, la Falkem Swiss, che dovrebbe fornire 400mila dosi di vaccino, è stata ammessa con riserva perché non è riuscita ad effettuare la registrazione ad Anac (Autorità nazionale anticorruzione).
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Critiche alla Regione Lombardia
Anche Marco Fumagalli, capogruppo del M5S in Consiglio regionale della Lombardia, esprime il suo dissenso attaccando perlopiù Aria (Azienda Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti): “La notizia che Aria ha aggiudicato la fornitura di vaccini a una società cinese che pare non abbia la certificazione Aifa è la conferma che Aria non funziona e che in Regione la mano destra non sa cosa fa quella sinistra”.
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L’importanza del vaccino antinfluenzale
Quest’anno, la campagna vaccinale contro l’influenza ha un ruolo fondamentale. Difatti, permetterebbe un’importantissima scrematura dei tamponi, eliminando già a priori buona parte dei soggetti da monitorare. I sintomi dell’influenza infatti, com’è risaputo, sono molto simili a quelli del Covid-19 soprattutto nella sua fase iniziale. Con la vaccinazione antinfluenzale si potrebbero risparmiare circa 4-5 milioni di tamponi per casi dubbi.