Vaccino Moderna terza dose – Per contrastare le nuove varianti, è arrivata una nuova dichiarazione del presidente della sedicente casa farmaceutica. Intanto, va avanti la proposta sulla somministrazione per i giovani dai 12 a 18 anni. Prossimo lo studio sui bambini dai 6 mesi in su.
Vaccino Moderna terza dose: “A noi bastano due settimane per sviluppare un vaccino”
Vaccino Moderna terza dose – Noubar Afeyan, cofondatore e presidente di Moderna, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla diffusione della profilassi. “A noi bastano due settimane per sviluppare un vaccino diretto contro una variante del Coronavirus”. Così si legge su “Il Corriere della Sera”. L’azienda, dopo il sequenziamento del Sars-Cov-2 a gennaio 2020, ha impiegato 2 settimane per elaborare il medicinale. “A fronte della comparsa di una nuova variante, (il vaccino) può essere modificato negli stessi tempi”. L’azienda, quindi, afferma di essere pronta ad affrontare le nuove tipologie di Covid. Tuttavia, a rendere lunghi i tempi sono i test e i passaggi d’approvazione. Sulla tecnologia dell’Rna messaggero, gli studi sono cominciati nel 2010. L’obiettivo era quello di “creare una nuova classe di farmaci”. Questa modalità, sottolinea Afeyan, “permette di codificare velocemente migliaia di molecole, produrle e testarle”. E così, è stata testata la stessa strada anche per l’attuale pandemia. “Penso che questa tecnologia resterà protagonista anche in futuro”, ha aggiunto.
Vaccino Moderna terza dose: nuove sperimentazioni in corso
Vaccino Moderna terza dose – Dall’inizio del 2021, sono numerose le notizie riguardanti le nuove varianti del virus. Tuttavia, secondo Afeyan, “non è detto che per affrontarle servano nuovi vaccini”. Moderna sta infatti lavorando a nuovi test. “Ragioniamo sulla possibilità di somministrare una terza dose del vaccino sviluppato sulla sequenza originaria. Dopo la somministrazione, l’organismo produce anticorpi diretti verso molte parti della proteina Spike. Una variante può sfuggire in alcuni punti, ma non tutti”, ha dichiarato il presidente. Oltretutto, spiega Moderna, “stiamo capendo se il nostro sistema mRna possa potenziare la prima dose somministrata con altri tipi di vaccino”. Si apre, quindi, anche la strada verso l’ipotesi dell’uso di due medicinali diversi per la doppia somministrazione. In fase di approvazione è l’uso del vaccino sugli adolescenti dai 12 ai 18 anni. I prossimi studi, invece, si concentreranno sui bambini dai 6 mesi in su.