A pochi giorni dall’arrivo del vaccino in Italia, una nuova “versione” del virus preoccupa il mondo intero e getta un’ombra – l’ennesima – sul prossimo futuro del nostro Paese: si tratta della variante Covid inglese. I dubbi sono tanti, e alcune risposte ancora poco definite: le varie restrizioni applicate per contenere i contagi continueranno ancora per molto? I vaccini funzioneranno anche con la nuova mutazione? Il ritorno a scuola potrà essere in qualche modo compromesso? Insomma, che succederà l’anno nuovo e cosa potrebbe comportare la nuova variante Covid? Analizziamo i vari punti nel dettaglio.
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Variante Covid: nuove restrizioni in arrivo?
Il virus SARS-CoV-2 ha già subito tre mutazioni dall’inizio della pandemia e l’ultima, proveniente dalla Gran Bretagna, è la quarta. La grande “plasticità” del Covid risiede proprio alla sua genetica: è un virus a RNA, e a differenza di altri può mutare con maggiore frequenza. Tra l’altro, la contagiosità della variante Covid inglese è ancora più elevata rispetto alle precedenti.
Il professore Walter Ricciardi descrive in maniera esaustiva quest’ultimo aspetto: “Le 3 mutazioni hanno dato al virus la capacità di penetrare meglio all’interno delle nostre mucose. In particolare attraverso il naso”. È come se il Covid, spiega il virologo, adesso avesse: “Una porta facilitata. Prima doveva scardinarla e adesso invece è più rapido. A Londra i contagi sono raddoppiati negli ultimi 3 giorni raggiungendo il record da febbraio”. Sulle varie restrizioni quindi, probabilmente si dovrà pazientare ancora per molto: “Questo virus si trasmette con molta più facilità. Dovremo stare particolarmente attenti e adottare misure più rigide per evitare il contagio. Se abbiamo più casi in assoluto, avremo più casi gravi e più morti”.
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Variante Covid e scuola
Da un lato, il Governo sembra piuttosto propenso per la ripartenza. Difatti, nella Conferenza Stato-Regioni straordinaria convocata dal Ministro per gli Affari regionali e Autonomie Francesco Boccia verrà probabilmente siglato l’accordo preso da Governo e Presidenti di Regione: le superiori tornano a scuola il 7 gennaio. Le aperture avverranno per gradi e in un primo periodo solo il 50% degli studenti potrà rientrare in aula.
Dall’altro però, gli esperti sembrano ancora tentennare sulla ripartenza. Il professor Ricciardi, che si ricorda è il consigliere scientifico del ministro della Salute, così si esprime sulla questione: “In queste condizioni è arduo pensare di riaprire la scuola in presenza dal 7 gennaio”.
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Vaccino Covid e variante inglese
Ma il vaccino funzionerà anche con la nuova variante Covid? Sì, secondo la maggior parte degli esperti. Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano – placa i vari timori sulla questione: “Poiché per i vaccini attualmente sviluppati i target degli anticorpi stimolati sono molteplici, non dovrebbero esserci sostanziali problemi se uno di questi prodotti non dovesse funzionare. Ovviamente tutto è da provare con ricerca scientifica consolidata”.
Ricerca scientifica che verrà sicuramente intrapresa dai due attuali colossi del vaccino Covid, Pfizer e Moderna. Quest’ultima in una nota dichiara: “Sulla base dei dati ottenuti fino ad oggi, ci aspettiamo che l’immunità indotta dal vaccino Moderna protegga anche contro le varianti recentemente scoperte nel Regno Unito. Faremo test addizionali nelle prossime settimane per confermare queste aspettative“.
Pfizer, dal canto suo, monitorerà i soggetti immunizzati e la loro risposta alla nuova versione del virus.