Dalla pagina Facebook del ministro dell'Istruzione Valditara
Violenza scuole lavori socialmente utili: per fermare la violenza il ministro dell’Istruzione Valditara propone i lavori socialmente utili. Il ministro dell’Istruzione valuta la possibilità di dare responsabilità e sanzioni più efficaci ai bulli. Si parla anche del caso “Neet”.
Violenza scuole lavori socialmente utili: proposta del ministro Valditara
Dalla pagina Facebook del ministro Valditara
Il Governo Meloni si è posto come obiettivo quello di fermare la violenza nelle scuole. Si tratta di un fenomeno che vede come aguzzini gli studenti e come vittime gli insegnanti o altri studenti. Per questo il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sta pensando di intervenire con un sistema che preveda lavori socialmente utili per gli studenti violenti. A lanciare l’idea lo stesso ministro durante il suo intervenuto a un convegno. Dunque, per lui la soluzione è attraverso forme diverse di sanzioni nei confronti di quegli studenti che non hanno capacità di rispettare le regole. Il ministro ha dichiarato: “Una cosa che mi è sempre parsa molto utile, sono i lavori socialmente utili”. Questa l’idea per bloccare le violenze dei bulli. Ma c’è anche un altro tema perché, se molti studenti si sentono autorizzati a uscire dai limiti e dalle regole è anche perché c’è un tema che riguarda i docenti.
Violenza scuole lavori socialmente utili: proposte per i docenti
Sui docenti, infatti, il ministro Valditara ha voluto aggiungere altro. Valditara ha detto: “Dobbiamo ridare autorevolezza ai docenti, rispetto verso i docenti, gli studenti e i beni pubblici. I docenti devono essere sempre consapevoli del ruolo che hanno e che passa anche da un aumento del livello retributivo”. Dunque, il ministero pensa anche di aumentare lo stipendio degli insegnanti. Tutte idee di cui si discuterà ad un tavolo che prenda in considerazione la didattica personalizzata, lo psicologo, sanzioni più efficaci, o la chiamata alla responsabilità dei docenti, famiglie e ragazzi. Ma al primo posto resta il problema della violenza e in generale della prevaricazione di alcuni studenti nei confronti di altri ragazzi e degli insegnanti. Emblematici sono i casi di Rovigo e Bari. A Rovigo, una professoressa è stata colpita con una pistola ad aria compressa. A Bari, un docente è stato aggredito per aver messo una nota.
Violenza scuole lavori socialmente utili: i “Neet”
In ultimo c’è anche il tema dei così detti “Neet”. Chi sono? Neet è l’acronico di “Not (engaged) in education, employment or training“. Di fatto giovani nullafacenti perché non studiano, né lavorano, né ricevono formazione. Per loro il governo Meloni lancerà presto una proposta. Il ministro Valditara ha detto: “Non possiamo accettare che centinaia di migliaia di giovani vivano alle spalle delle famiglie e della società. Questo è uno dei drammi più gravi che riguardano la nostra gioventù, ragazzi che non hanno la voglia di vivere e che galleggiano. Noi lì dovremo intervenire”.