POMIGLIANO D’ARCO – Il 12 giugno 2019, alla Feltrinelli di Pomigliano d’Arco, è stato presentato il libro “Un morto ogni tanto”, di Paolo Borrometi. Vite sotto scorta – questo il tema dell’incontro – punta i riflettori su quelle figure che, a causa della mafia, sono costrette a vivere sotto scorta. Organizzatori e moderatori dell’evento sono stati l’ingegnere Oliver Tahir, (inventore del dispositivo di sicurezza Safe) e la giornalista Luciana Esposito (direttore, proprietario ed editore del giornale Napolitan).
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L’autore di “Un morto ogni tanto”
L’autore, costretto a rientrare in Sicilia a causa di un grave problema familiare, non era presente all’evento, ma il suo libro è stato il fil rouge della serata. I relatori hanno richiamato più volte il testo nei loro interventi, dimostrando la stima per Borrometi e per il coraggio con cui nonostante tutto continua a operare per un mondo migliore.
Come hanno sottolineato i protagonisti del dibattito, le parole sono un mezzo molto potente. Per questo, il lavoro del giornalista siciliano e di tutti coloro che portano i crimini di mafia all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni è di vitale importanza.
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Vite sotto scorta: gli ospiti
Il vicesindaco di Pomigliano, Elvira Romano, ha ringraziato i relatori e ha espresso la sua vicinanza a Paolo Borrometi. Ha sottolineato la necessità di eventi che promuovano la legalità e insegnino il rispetto delle regole, dal nucleo sociale più piccolo a quello più grande. L’avvocato Nicola Strocchia ha aperto il convegno richiamando la sua tesi di laurea, incentrata sui fenomeni mafiosi e il rapporto con i media. Sono poi intervenuti il:
- Dott. L. Vasaturo, direttore D.I.A. Napoli;
- Tenente Colonnello G. Piasentin, comandante del R.O.S. (Reparto Operativo Speciale) Carabinieri di Napoli;
- Dott. V. d’Onofrio, procuratore aggiunto presso il Tribunale di Avellino;
- Dott. L. Maiello, Comandante del corpo della Polizia municipale di Nola.
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Vite sotto scorta
Dalle testimonianze dei relatori traspare la fatica e l’impegno che ciascuno di loro, nell’esercizio delle proprie funzioni, pone in essere per combattere la criminalità. Le loro parole sono una fotografia accurata e realistica dell’operato di persone straordinarie come Paolo Borrometi, diffondendo i loro messaggi di giustizia e legalità.