Il critico d’arte Vittorio Sgarbi nuovamente al centro delle polemiche. Ora si è fatto espellere (di nuovo!) da Montecitorio dopo ripetuti richiami a indossare la mascherina. Ma già qualche giorno fa lo “Sgarbi furioso” aveva fatto parlare di sé. Infatti il 26 ottobre era sceso in piazza con i ristoratori a Ferrara senza nessun tipo di protezione individuale.
Dulcis in fundo, per aiutare i ristoratori di Sutri, città di cui è sindaco, ha emanato un’ordinanza che estende l’orario di esercizio per bar e ristoranti, aggirando così il l’ultimo Dpcm.
Ti consigliamo come approfondimento – Cultura sotto attacco Covid, artisti in rivolta contro il Dpcm
Vittorio Sgarbi portato via, di nuovo, dall’Aula della Camera
Durante la commemorazione di Jole Santelli, la recentemente scomparsa Presidente della Regione Calabria, inizia lo show polemico di Vittorio Sgarbi. Il deputato, presa la parola, poggia la mascherina sul naso, tenendo scoperta la bocca. Il Presidente della Camera Roberto Fico lo richiama all’ordine ma il critico d’arte lo attacca chiamandolo “fascista“. Fico ha immediatamente risposto all’accusa “Lei non può insultare la presidenza“.
In una fase concitata di dibattito, in cui il critico gridava senza indossare la mascherina, viene ripetutamente richiamato all’ordine. Successivamente al suo intervento, Sgarbi viene espulso dalla vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni. Il deputato, rifiutandosi di uscire dall’aula, spalleggiato anche dai deputati della Lega, viene portato via di peso dai commessi.
Il critico d’arte commenta in modo ironico su Twitter la vicenda “Sono stato nuovamente espulso dall’aula di Montecitorio. Lo faccio per tenere allenati i commessi. Ritornerò“.
Inutile dire che il web si è scatenato. Questa è solo una delle parodie a cui la sceneggiata di Vittorio Sgarbi si è prestata.
Ti consigliamo come approfondimento – Lockdown Italia: si farà o no? Tutte le previsioni tra smentite e conferme
Orari di apertura dei ristoranti: Vittorio Sgarbi aggira il Dpcm con un’ordinanza
Il critico si espone anche sulla questione Covid-19, in un’intervista rilasciata al giornale “Il Tempo”. “Questo Covid-19 è una malattia della quale trent’anni fa non ci saremmo nemmeno accorti. La realtà è che muoiono quasi esclusivamente persone anziane o con patologie gravi. Sarebbe stato più giusto lasciar vivere la loro vita ai giovani e concentrare tutte le risorse per tutelare chi è più avanti con l’età “.