Pene più severe e Daspo dai locali pubblici per chi è coinvolto in atti violenti: è la nuova “norma Willy”, presente nel Decreto Sicurezza. La clausola è stata introdotta dai ministri Alfonso Bonafede e Luciana Lamorgese dopo il caso di Willy Monteiro. Per coloro che partecipano alle risse, le multe vanno fino 2000 euro. Se qualcuno resta ferito o ucciso, la reclusione va da sei mesi a sei anni.
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Ecco cosa cambia dopo il caso di Willy Monteiro


Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge per la sicurezza delle città, l’immigrazione e la protezione internazionale. Tra le varie norme, una contro la violenza e le risse all’interno e all’esterno di locali pubblici. Si tratta della “norma Willy”, creata per contrastare casi come quelli che hanno coinvolto il giovane Willy Monteiro. Per i protagonisti di atti di violenza, potrà essere disposto il Daspo da specifici locali o esercizi pubblici. Se violato, c’è la reclusione fino a due anni e una multa fino a 20.000 euro. Per i partecipanti alle risse, vi saranno multe fino a 2000 euro. In caso di morti o feriti, le reclusioni andranno da sei mesi a sei anni.
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Introduzione della “norma Willy”: le reazioni
Per quanto riguarda i sindaci dei comuni coinvolti dall’omicidio, la “norma Willy” è più che necessaria. Secondo Domenico Alfieri, primo cittadino di Paliano, “bisogna capire anche quali sono le cause del disagio sociale. Se non ragioniamo sulle cause e avviamo una sensibilizzazione, diventa tutto inutile. Questi episodi vanno prevenuti”. Secondo il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, “per poter intervenire, dobbiamo avere gli strumenti. Inoltre, bisogna avere più forze dell’ordine nei nostri territori”.
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Gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda Willy Monteiro


È trascorso un mese dall’omicidio di Willy Monteiro Duarte, massacrato di botte a Colleferro da quattro ragazzi.
Stando ai verbali pubblicati dal giornale “Il Messaggero”, tra i 4 colpevoli è stato Marco Bianchi a sferrare a Willy un calcio in pieno petto. Il ragazzo è in carcere insieme al fratello Marco Bianchi e l’amico Mario Piancarelli. Tutti e tre hanno cercato di sminuire quanto accaduto. Riferendosi al povero ragazzo, Marco Bianchi ha dichiarato che dopo il calcio “lui, si è alzato ed io ero presente”. Sono parole che non coincidono con quelle del fratello Gabriele, il quale ha smentito dicendo “l’ho visto cadere in ginocchio”.
Il quarto ragazzo coinvolto, Francesco Belleggia, è agli arresti domiciliari. Gabriele dice che ha partecipato all’accaduto ma senza pestare, mentre lo stesso Bellaggia e alcuni testimoni negano. Quest’ultima versione sembra essere quella più attendibile secondo gli inquirenti. Le parole di Francesco, almeno per il momento, non lasciano dubbi. “Marco va subito diretto da Willy e gli tira un calcio frontale sul petto. Willy sbatte contro la macchina, gli rivà contro. Però Marco comincia a menà e Gabriele mena l’altro amico”, ha affermato.