La storia di Wojtek, la casa editrice indipendente apre una libreria a Pomigliano. Più che una libreria, una moderna bottega dove si respira odore di carta stampata e passione. Il luogo ideale per chi ama sognare e vivere mille vite attraverso la lettura.
Wojtek: “Il guerriero che sorride”
A parlare è Ciro Marino, socio fondatore della casa editrice Wojtek. Tutto è partito con la fondazione della prima casa editrice, “Ad est dell’equatore”, insieme a suo fratello, esperienza già ricca di successi. Dopo varie vicissitudini, decide di uscire fuori dalla società e crea insieme ad altri soci “Wojtek”: a Maggio 2018, il primo “frutto dell’Amore”. Viene pubblicato, e il successo è stato grande ed immediato, il romanzo di Anna Adornato: “Gli affetti provvisori”. Un titolo, un perché. Lettura consigliatissima.
“Ci piaceva l’idea arrembante di un modo di fare libri, sia dal punto di vista del mercato sia dal punto di vista della letteratura e dei contenuti. Tra l’altro “Wojtek” significa “Guerriero che sorride”. Ci ha molto stuzzicato la dicotomica e forte carica simbolica di questo nome”.
Wojtek: la destrutturazione linguistica delle pubblicazioni prende il sopravvento
Wojtek no pubblicazioni commerciali
“La letteratura è uno degli strumenti più potenti del mondo, lo ha cambiato, lo ha fatto crescere e migliorare. Se guardassimo alla letteratura con più rispetto e più profondità, miglioreremmo anche noi: ci aiuterebbe anche a stare meglio nel mondo”.
Le nuove pubblicazioni di Papà Wojtek, si distinguono per la destrutturazione linguistica e per lo stile lontano anni luce dalle pubblicazioni più commerciali. I capolavori marchiati Wojtek si vestono di stile, di straordinaria sovversione dell’ordinarietà strutturale di un romanzo. La storia in sé, comunque intrinseca di emozioni e significati, diventa la scena su cui prendono vita le parole.
La tenacia di Ciro si tocca con mano, gli occhi brillano e non è assolutamente spaventato da questa sfida che ha deciso di affrontare con tutto se stesso. Con la collaborazione di Valeria, sua moglie, e di chi come lui crede in questo nobile progetto cultural-letterario.
Chi scrive sente forte il peso di una costruzione che sta in piedi senza pilastri. E butta giù su carta il disagio di sentirsi in balìa di una società che di organizzato e prestabilito, non ha più nulla. “Ci piace l’idea di aver colto l’esigenza di questa nuova forma letteraria che si sta timidamente affacciando nel mondo dell’editoria. Soprattutto quella indipendente.”
Wojtek: l’idea che Ciro ha della lettura; non ci sono strumenti per avvicinare i giovani alla lettura


Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, diceva Danièl Pennacc. Ciro sposa in pieno questa filosofia. “Avvicinare un giovane ai libri è una delle sfide più difficili di questo tempo. Credo che non necessariamente si debba leggere. Ma credo che chi non legge si perda una grande e bellissima esperienza”. Un po’ come dire che si ha paura di innamorarsi o di innamorarsi ancora per paura di soffrire.
La capacità metaforica di Ciro è forte è convincente: “Chi non legge, come chi non si innamora di nuovo per soffrire, non lo fa per paura di annoiarsi. Certamente leggere è un esperienza multiforme”. A volte è simpatica, altre divertente, altre ancora triste, melanconica. A volte invadente. “Delle volte leggere richiede lo sforzo di guardarsi dentro, ed è bello. La mia vita senza libri sarebbe stato di certo più frivola e insignificante”.
Nel fare un grandissimo in bocca al lupo a Ciro e a tutti quello che credono in lui e nella sua nobile e meravigliosa sfida, auguriamo lunga vita a Wojtek e ricordate: “Come l’Amore, è il libro a trovare voi. Sentitelo, fatelo vostro e vivete ogni volta, osando, una vita diversa”
“Delle volte leggere richiede lo sforzo di guardarsi dentro, ed è bello”.