Ucraina, i filorussi condannano a morte 3 uomini: “Sono mercenari”, ma sono solo volontari

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Fonte immagine: Twitter

Donbass mercenari condannati a morte dai filorussi. La sentenza della Corte della Repubblica di Donetsk fa il giro del mondo insieme ai volti dei prigionieri. Due di questi sono originari del Regno Unito, pertanto il governo di Boris Johnson si è espresso a riguardo. “Londra sta lavorando per loro“, è la dichiarazione.

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Donbass mercenari condannati a morte: la sentenza filorussa

morto raffaele cutolo reinserimento detenuti scarcerazioniAiden Aslin, 28 anni, originario del Nottighamshire. Shaun Pinner, 48 anni, del Bedfordshire. Saaudun Brahim, originario del Marocco. Tre uomini che non hanno nulla in comune, se non il fronte che difendono. Hanno imbracciato le armi per combattere a favore dell’Ucraina, per respingere Mosca. Ma la loro missione bellica sembra essere giunta al termine. La Corte suprema dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk li ha accusati di essere dei mercenari e li ha condannati a morte. A riportare la notizia sono i media russi. Il tribunale dei separatisti dichiara, tuttavia, che gli imputati potranno chiedere la grazia. Come spiegano le testate giornalistiche della Russia, tutti gli stranieri condannati hanno un mese di tempo per fare ricorso.

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Donbass mercenari: come si è arrivati al processo?

guerra cibernetica stefania battistini fermataSecondo quanto riporta la BBC, Aiden Aslin si trova in Ucraina dal 2018 e la considera come una seconda casa. In questa terra si è arruolato con la marina militare. Andando poi a combattere contro l’Isis con le milizie curve, trascorrendo il suo tempo tra la Siria e la Turchia. In passato, quando ancora risiedeva in Inghilterra, si è dato al volontariato. Shaun Pinner, invece, è un ex soldato britannico molto stimato. Quattro anni fa si è unito ai militari ucraini con lo scopo di addestrarli grazie alla sua esperienza. A quanto pare, era in procinto di abbandonare l’esercito per dedicarsi al settore umanitario. Entrambi si sono arresi circa alla metà di aprile e il 6 giugno è iniziato il processo che li ha condannati a morte.

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La reazione del Regno Unito: “Non vanno strumentalizzati”

Italiani detenuti Regno Unito
Dal profilo Facebook ufficiale di Boris Johnson

La notizia ha rapidamente fatto il giro del mondo. Il Parlamento inglese si è detto profondamente preoccupato per la situazione creatasi. Un portavoce ha dichiarato: “I prigionieri di guerra non vanno strumentalizzati a scopi politici. Hanno diritto all’immunità in base alla Convenzione di Ginevra. Londra continua a lavorare con le autorità ucraine per garantire un trattamento da prigionieri di guerra a ogni cittadino britannico arruolato nelle forze di Kiev”. Ha parlato anche la titolare del Foreign Office: “Stiamo parlando di prigionieri di guerra. Imputati in un processo farsa che non ha assolutamente alcuna legittimità. I miei pensieri sono per loro e le loro famiglie, continueremo a fare tutto ciò che possiamo fare per sostenerli”.

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