Dogman, quando è l’uomo il vero animale

Il film di Garrone che racconta uno dei crimini più efferati di Roma

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Dogman
Dogman

Raccontare il degrado umano, l’impoverimento sentimentale, la brutalità di uomini che si disinteressano alla legalità è difficile. Matteo Garrone, però, il regista italiano di Gomorra, ci riesce benissimo col suo ultimo film, Dogman. Dogman, dal 17 maggio nelle sale italiane, parla della storia di Marcello, che ha un negozio di toelettatura, e di sua figlia, Alida, che adora. Purtroppo i cani sono contorno di una vicenda macabra e inquietante. Marcello (Marcello Fonte) frequenta un ex pugile e attuale delinquente: Simone (Edoardo Pesce). Il loro rapporto è tormentato.

Dogman, scena del film
Dogman, scena del film

Simone crea numerosi problemi tra il vicinato e Marcello, che possiede il negozio tra un compro oro e una squallida sala da biliardo. Marcello per arrotondare spaccia droga e Simone lavora nel “recupero crediti”; i due con il tempo iniziano irrimediabilmente a litigare.

Ispirato liberamente a uno dei casi di cronaca più cruenti del nostro passato recente, la vicenda del Canaro della Magliana, Dogman racconta un’Italia diventata terra di nessuno in cui cane mangia cane.

“Nel 2006, quindi prima ancora di Gomorra, avevo avuto quest’idea che girava intorno a quel fatto. Mi piaceva l’immagine di un uomo in gabbia con dei cani, anch’essi in gabbia, che lo guardano. In più di dieci anni il film è cambiato molto nella mia testa. L’ho sempre rimandato perché non trovavo come farlo. La storia mi attraeva per certi versi e per altri mi allontanava; in particolare, la parte cruenta del fatto di cronaca non mi ispirava proprio. Mi è sempre sembrata qualcosa di già visto al cinema. Era il buono che diventa mostro come Cane di paglia o Un borghese piccolo piccolo.” queste le parole del regista.

Le vicende raccontano poi di una rapina finita male, di carcere, di un omicidio efferato. Quello che emerge dalla pellicola, però, è la fotografia di Dogman, l’escalation crudele che caratterizza la storia, dove i cani fungono da spettatori innocenti, di due uomini senza legge, senza moralità, e con una spaventosa desolazione a far da cornice. La pellicola è consigliatissima. Da evitare, però, la visione con il proprio animale domestico.