Blue Whale: contro i gruppi della morte, un invito alla vita

da Cicciano ai David di Donatello, il regista Barbato De Stefano presenta il docufilm #VIVI

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CICCIANO – Sabato 02 marzo alle 20:30 si terrà la proiezione del docufilm #VIVI del regista Barbato De Stefano al Centro Nadur di Cicciano. Tema: Blue Whale. Un fenomeno tristemente noto alle cronache degli ultimi anni, cresciuto sui social network e nutrito dai like. In breve tempo, la Blue Whale è diventata infatti l’ultima frontiera della condivisione. Sintomo di una pervasiva fragilità, le sfide on line sono un modo per spingere il coraggio fino all’aberrazione del suicidio. L’atto finale di un’ossessione collettiva che è difficile da stanare.

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Ma cosa c’è dietro quella apparente rassicurante definizione? C’è l’idea delle balene blu che vanno a spiaggiarsi per morire, quasi questo fosse un atto di suicidio volontario. Ma questa è, in realtà, un’idea del tutto fuorviante. Piuttosto, dietro alla “Blue Whale” ci sono storie di ordinaria noia, senso di inadeguatezza e ricerca di un altrove. Da trovare e morirci, con un click.

Blue Whale e scuola: l’idea di #vivi

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Barbato De Stefano, regista

Lo sa bene Barbato De Stefano che torna a Cicciano, lì da dove era partito. Prima Roma, poi Napoli e ancora in tour per l’Italia tra casting, concorsi e insegnamento.

Lo incontriamo per farci raccontare come è nata l’idea di  #VIVI

L’idea è nata tra i banchi di scuola di un Istituto superiore di Ladispoli, dove ho lavorato per un anno. I ragazzi mi hanno parlato del fenomeno Blue Whale. Subito mi è stato chiaro che potevo con loro fare qualcosa per contrapporre al gioco della morte quello della vita. Così ho creato #VIVI sulla mia pagina facebook ed ogni giorno ho pubblicato testimonianze che esprimessero il dono della vita. Un po’ per volta anche gli studenti si sono uniti a me in questo scopo. Perché il quotidiano è un dono straordinario e la vita va protetta.

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#VIVI: un docufilm girato interamente con gli smarphone contro il fenomeno del Blue Whale

blue whalePerché questa scelta espressiva?

La strategia è stata quella di utilizzare gli stessi strumenti del “male” in strumenti del “bene”. Per questo, il lavoro di squadra per la realizzazione del docufilm si è trasformato esso stesso in una “challenge”. Stavolta però con finalità positive e di sensibilizzazione. Un’altra caratteristica originale è che non c’è un copione: #VIVI è esattamente l’espressione soggettiva di ciò che per i ragazzi rappresenta il valore della vita. E’ dunque una storia soggettiva, di tante soggettive. La forza del mare, le foglie, una canna da pesca; tutto diventa espressione di sentimenti autentici ed è lì che si nasconde il segreto della quotidianità.

Ormai da più di un anno organizzi proiezioni in tutta Italia: come accolgono i giovani il tuo lavoro?

blue whaleIn modo molto naturale direi; è il loro mondo, loro non sanno come si viveva prima degli smartphone. Sta a noi far capire loro che spesso è più bello senza, che se ne può fare a meno. Tuttavia ho incontrato anche tante solitudini. Gli smarphone per gli adolescenti sono una compagnia di cui noi adulti siamo responsabili perché spesso non siamo predisposti all’ascolto. Ciò provoca alienazione e porta i ragazzi a prendere strade sbagliate. E invece appassionarsi anche quando si hanno pochi mezzi può far emergere in loro quello spirito di rivalsa positivo, specie in presenza di contesti familiari difficili.

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Come pensi dunque che l’arte in generale possa offrire un contributo per sensibilizzare al fenomeno?

L’arte è catartica, può diventare una terapia. Si ricorrere sempre all’arte quando c’è un problema, la storia dell’uomo ce lo insegna. Ma occorre esercitarla ogni giorno, esercitare la nostra espressività e restare in ascolto degli altri.

E a noi non resta che ricordarvi l’appuntamento con Barbato De Stefano e con la proiezione di #VIVI

#ViVi docu-film di Barbato De Stefano in concorso al David di Donatello 2018

#ViVi docu-film di Barbato De Stefano in Concorso al David di Donatello 2018.Montaggio: Mauro PepinoMusiche: Dino Barretta (Another Kind of World)Regia: Barbato De StefanoLa Vita sfida la Blue Whale. "#ViVi" realizzato con il cellulare è nato tra i banchi di scuola, tra le paure degli alunni alle prese con la crudeltà degli esseri umani. Rapidamente diffusasi sul web, la Blue Whale, uno dei più lampanti esempi di tale sconvolgente ferocia, ha destabilizzato la vita di docenti, genitori, alunni di tutta Italia e di tutto il Mondo. Un tema sull'amore e sulla bellezza della vita, un percorso formativo per combattere il fenomeno della Blue Whale e altre challenges che spingono gli adolescenti più deboli a togliersi la vita."La vita ci insegna, ci aiuta, è un dono stupendo che nessuno può spiegare".Questo è il messaggio trasmesso agli alunni e a tutti i giovani soli e inascoltati in un mondo che corre e non ha tempo di prestare loro la dovuta attenzione. Tante le domande circa il corretto utilizzo di quei potenti (e per questo troppo spesso, pericolosi) strumenti che sono gli Smartphone.#daviddidonatello #Cinema #Bluewhale #documentary #smartphone #web #ViVi #barbatodestefano #daviddidonatello2018 #cyberbullismo #fatadifuoco #autolesionismo #vita #dialisi #bullissimo #scuola #informazione #educazione #genitori #docenti #studenti #alunni #bambini

Pubblicato da Barbato De Stefano pagina su Domenica 26 novembre 2017

L’evento “Distruggere con un click” è curato dall’Associazione socio culturale “Impegno per Cicciano” con il Patrocinio della Regione Campania. Interverranno la dott.ssa Rosetta Cappelluccio (Psicologa, psicoterapeuta cognitiva/psicoterapeuta dell’età evolutiva); il Prof. Domenico Starnone (DS I.S. Montalcini-Ferraris di Saviano). Sabato 02 marzo ore 20.30, teatro Nadur di Cicciano, ingresso libero.

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