Covid vaccino stress, ansia, depressione e mancanza di sonno. Solo alcuni tra i fattori che indeboliscono l’effetto del farmaco. A rivelarlo è un’università americana. L’organismo è più debole quando sotto stress e il sistema immunitario non risponde. Uno studio condotto sulle sperimentazioni vaccinali del passato dimostrano che è possibile aiutare il corpo. Dormire bene, attività fisica e un abbraccio potrebbero aiutare la campagna vaccinale.
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Covid vaccino stress e mancanza di sonno tra i fattori che indeboliscono il farmaco
La discussione più diffusa delle ultime settimane si concentra sull’efficacia dei vaccini. Nella gara tra le cause farmaceutiche nella conta degli effetti collaterali e delle percentuali di copertura, arrivano nuovi nemici. Stress, ansia, mancanza di sonno, mancanza di movimento, nutrizione, tra i fattori che rallentano il farmaco. Fattori genetici, psicologici, fisici e ambientali influiscono sulla risposta dell’organismo alla produzione di anticorpi. Ignorare questi elementi potrebbe essere deleterio secondo gli scienziati. I nostri comportamenti determinano il modo in cui il nostro organismo risponde alla vaccinazione. Sesso, età, metabolismo, sono elementi che non possono essere manipolati; ma su tutti gli altri è possibile porre rimedio. Secondo gli esperti è necessario dormire bene durante le 24 ore che precedono l’inoculazione del farmaco. Cercare di ridurre lo nei gironi precedenti e per i successivi 10. Mettersi in moto, fare attività fisica, mangiare bene sarebbero vitali. Persino un abbraccio può aiutare il vaccino.
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Covid vaccino stress come inibitore, lo studio della Ohio State University
Non è di certo una scoperta inedita, né un’osservazione che arriva tardi. L’influenza di fattori interni ed esterni sull’efficacia dei vaccini è un’ipotesi portata avanti dall’Ohio State University. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Perspectives on Psychological Science. La direttrice dell’Istituto per la ricerca di medicina comportamentale dell’università americana, Janice Kiecolt-Glaser, ha indagato, insieme all’equipe di ricercatori, gli effetti collaterali di concioni fisiche e psicologiche sull’assunzione di farmaci e vaccini. Depressione, stress, persino la solitudine influiscono sull’organismo. “Esiste una letteratura così ricca su come lo stress può alterare la risposta ai vaccini, che sarei sorpresa se non ci fosse un tale effetto con la vaccinazione Covid.”
La ricercatrice ha effettuato degli studi sulla risposta immunitaria. Kiecolt-Glaser ha sottoposto al vaccino dell’epatite B alcuni studenti di medicina selezionati durante una sessione di esami particolarmente pressante. Lo studio ha evidenziato che la risposta anticorporale è stata molto più lenta rispetto ai soggetti che non erano sotto stress. Lo stesso è accaduto in un esperimento su persone affette da demenza, dove i caregiver impiegavano più tempo a produrre anticorpi e l’immunità diminuisce entro sei mesi. “Sebbene non sia possibile cambiare la propria età, esistono strategie psicologiche, sociali e comportamentali che possono avere un impatto sostanziale sulla risposta del sistema immunitario a qualsiasi vaccino”
Cortisolo e adrenalina sono gli ormoni prodotti dalle situazioni di stress. In questo caso il corpo scatena una reazione denominata “lotta o fuga“, dove ogni risorsa viene impiegata per salvaguardare l’organismo. A subire le conseguenze di questo stato sono la digestione, il sonno, il sistema immunitario. Cercare di tutelare il corpo è vitale per agevolare il vaccino e giungere all’immunità dal virus.