Pene amputato per errore: questa è la storia di un 68enne che quattro anni fa si è dovuto sottoporre a un intervento di amputazione del pene per rimuovere un tumore. Tale tumore, però, si è scoperto che non c’era. Oggi l’uomo ha intentato una causa contro il medico che ha effettuato l’operazione e chiede come risarcimento 400 mila euro.
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Pene amputato per errore: la vicenda
La storia di questo 68enne evirato per errore è stata ripresa per la prima volta da Il Corriere di Arezzo, per poi fare il giro di tutta i media italiani. Come racconta il giornale sopracitato, la vicenda ha inizio nel lontano autunno del 2018. È proprio in quel periodo che l’uomo nota una tumefazione dell’organo sessuale; su consiglio del proprio medico di base decide, quindi, di rivolgersi a un urologo che gli avrebbe dato la brutta notizia: è un tumore. Deve essere operato. Nel novembre dello stesso anno, l’uomo finisce sotto i ferri per l’intervento di glandectomia. Solo dopo avverrà la scoperta.
La biopsia effettuata sui tessuti asportati rivelerà, infatti, che non vi era alcuna traccia di cellule tumorali. Si trattava invece di sifilide, infezioni curabile attraverso una cura farmacologica.
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Pene amputato per errore: la causa
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La posizione degli avvocati
“Chiederemo giustizia per l’invalidità permanente del nostro assistito, per quella temporanea del post operazione e per il danno morale, non ancora quantificato: la perizia psichiatrica che porteremo dimostra un forte stato depressivo del nostro assistito”.