Ha dell’incredibile la notizia che arriva dal Mount Sinai Hospital di New York. Un vaccino sperimentale contro il cancro è stato testato con successo su un ristretto numero di pazienti affetti da linfoma. Dunque, si è vicini a una possibile cura contro i tumori? Scopriamo di più sulle reali capacità di questo vaccino.
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Tumori: ecco come il vaccino uccide il linfoma
I ricercatori spiegano che si tratta di somministrare una serie di stimolanti immuni. I primi stimolanti hanno il compito di richiamare il sistema immunitario contro i tumori. I secondi, invece, servono per avviare la risposta immunitaria vera e propria, attivando quei segnali che consentono ai linfociti T di attaccare il tumore. Il sistema immunitario viene dunque istruito a riconoscere le cellule malate e a distruggerle. Ciò non solo nel punto in cui si trova il tumore, ma anche nel resto del corpo dove alcune cellule malate potrebbero essersi diffuse.
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La soddisfazione di Joshua Brody e Silvia Formenti
Il direttore del programma di immunoterapia per linfoma, Joshua Brody, ha spiegato che l’obiettivo è quello di consentire al corpo di riconoscere i tumori, rendendolo consapevole degli stessi, per poi combatterli ed annientarli. La terapia viene definita “vaccino” proprio perché crea un sistema di immunizzazione per combattere la malattia.
“La scomparsa da zone non trattate è uno dei risultati più interessanti”. A parlare è Silvia Formenti, responsabile di oncologia e radiologia alla Weill Cornell di New York (unità di ricerca biomedica e scuola medica della Cornell University). Ella non ha lavorato al progetto ma sta seguendo un percorso simile.
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I primi risultati della sperimentazione
- alla testa;
- al collo;
- al seno;
- al fegato;
- alle ovaie.
Joshua Brody infatti aggiunge che “l’approccio mediante il vaccino in situ ha vaste implicazioni per diversi tipi di tumore”.
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Immunoterapia come arma sempre più importante nella lotta ai tumori
”Negli ultimi 10 anni, l’immuno-oncologia, una vera e propria nuova disciplina che utilizza farmaci immunoterapici, ha rivoluzionato la lotta contro la malattia. Dopo i primi due grandi passi in avanti rappresentati dalla chemioterapia e dalle terapie mirate, stiamo assistendo a svolta nel trattamento dei tumori. Il tutto grazie alla progressiva estensione dell’efficacia di quest’arma. Sono in corso studi sulle neoplasie gastrointestinali, della vescica, del fegato, del seno, dell’esofago e in molte altre. L’obiettivo non è più colpire direttamente il cancro, ma agire sul sistema immunitario. Le cellule oncogene sono furbe ma le ricerche ci stanno svelando sempre di più sulle tattiche che utilizzano. Dobbiamo essere in grado di esaminare i meccanismi nel loro insieme e di capire quali sono i farmaci immunoterapici da usare, in sequenza oppure in combinazione, e quali altre molecole utilizzare in più, come stiamo vedendo dagli studi in corso”.